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DESCRIZIONE GEOLOGICA DELLA CALABRIA

di Emilio Cortese (1934)

http://universo.initalia.biz

di isidoro bonfà

aggiornato al 27/02/2011

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BRANCALEONE

GEO - ITALIA

GEOLOGIA TECN. E AMBIENTALE

PUBBLICAZIONI GEOLOGICHE

CRONOSTRATIGRAFIA

«Le prime ricognizioni geologiche in Calabria furono cominciate dall’lng. Cortese nel 1881 e continuate nel 1883 e 1884, ma saltuariamente.

Il vero rilevamento della carta geologica di quella regione fu fatto dal 1885 al principio del 1891, e vi lavorarono, oltre al Cortese, gli ingegneri Aichino, Novarese, Viola e il paleontologo G. Di Stefano.

Il lavoro però subì non pochi ritardi per varie cause, quali le missioni avute dall’Ing. Cortese nel 1886 nelle Puglie e nel 1887 al Madagascar, e l’abbandono del rilevamento, per cause diverse, dei due primi ingegneri suddetti.

In totale il rilevamento fu eseguito in 7 anni completi di lavoro (..).

Il tempo impiegato nel rilevamento non deve sembrare lungo, se si considera l’estensione della regione (circa 17.000 chilometri quadrati) e la varietà delle rocce e dei terreni che la costituiscono.

La Calabria è molto accidentata, le comunicazioni e le residenze vi erano difficili, il lavoro invernale malagevole o impossibile nelle regioni basse per le grandi piogge e i molti corsi d’acqua, nelle alte montagne in causa delle nevi ».

Così nell’avvertenza alla prima edizione del 1893; dopo quasi novant’anni la «descrizione geologica del Cortese», rappresenta un esempio «storico» di come problemi scientifici di interesse regionale ma con ampia risonanza a livello più generale, siano stati affrontati in un quadro unitario a scala nazionale dal quale si può intravedere un legame con i problemi politici ed economici dell’epoca e di conseguenza una prospettiva di programmazione territoriale.

 

Ristampato dalla Casa del Libro ed. Roma 1983

Finito di stampare nel set 1983 presso la Grafica Meridionale s.r.l. di Villa S. Giovanni (RC)

E. Cortese - Carta geologica e sezioni

Un volume (di 338 pagine e 5 tavole a colori fuori testo) da leggere per la ricchezza delle informazioni che, anche se datate, arricchiscono il bagaglio culturale di un geologo che lavora in questa regione, e che hanno il pregio di riferire esattamente il frutto di un duro e faticoso lavoro di campagna "a dorso di mulo".

Le tavole sono molto belle, le sezioni geologiche accurate e il volume è arricchito di vedute prospettiche riprese a largo con la barca che fanno vedere le coste rappresentando i litotipi rilevati.

Il volume non deve assolutamente mancare nella biblioteca di un geologo calabrese!

 

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