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ASSETTO GEOLOGICO STRUTTURALE DELL'ARCO CALABRO-PELORITANO

IL BACINO DI CAPO SPARTIVENTO

Evoluzione geologico strutturale - Le Argille Varicolori

http://universo.initalia.biz

di isidoro bonfà

aggiornato al 24/07/2011

webmaster Isidoro Bonfa' - ® Diritti Riservati

BRANCALEONE

  STRATIGRAFIA

Geologia dell'Aspromonte e Costa Ionica

bibliografia della Calabria 

CRONOSTRATIGRAFIA

 

da Moretti A. & Guerra I. 1997

fig. 1 - Principali elementi morfotettonici della Calabria

Il BACINO DI CAPO SPARTIVENTO si trova: in parte lungo il settore emerso del litorale ionico e eei rilievi collinari dell'immediato entroterra ,   in parte nel tratto di mare che  si affaccia verso SE ai piedi dei Rilievi montuosi delle Serre e dell'Aspromonte.

Il bacino, insieme ai rilievi oggi emersi dell'Arco Calabro Peloritano ACP,  costituirebbe parte del Cuneo di accrezione posto al fronte dell'Arco (fig. 4 Guarnieri P. & Carbone S. 2003).

Il moto verso est e sud-est  dell'ACP, nel settore afferente  ai Massicci delle Serre e  dell'Aspromonte (fig. 1 e 2) , avviene lungo le seguenti due principali discontinuità tettoniche trascorrenti  :

  • a SW il sistema delle faglie dei Monti Peloritani e delle Isole Eolie (Vulcano Fault fig. 8)

  • a NE il sistema di faglie della Stretta di Catanzaro.

Al fronte della catena, a partire dall'Oligocene, si è formato il bacino di Piggy Back di Capo Spartivento.

Il basamento del bacino è costituito dal complesso metamorfico dell'Unità di Stilo che, a luoghi, conservano una modesta copertura di calcari Giurassici e lembi di marne calcaree con fossili Cretacei (Cenomaniano)

. Geologia del circondario di Brancaleone RC

. Le Exogyre ed altri fossili di Brancaleone e dintorni

da Parotto M. & Praturlon A. 2004

Fig. 2 - schema neotettonico dell'Arco calabro-Peloritano

da Guarnieri P. & Carbone S. 2003

fig. 3 e 4 - Bacini Tirrenici, rapporti con le strutture tettoniche dell'Arco Calabro e del Bacino di Capo Spartivento

Il fronte di accrezione dell'arco calabro si sviluppa per oltre 100 km a partire dalle coste ioniche per raggiungere la piana abissale che ha profondità di oltre i 3.000 m.

Una sezione sismica è rappresentata in figura 5 (Finetti I.R. 2004).

Il primo tratto di scarpata è molto ripido: difatti a 10 km dalla costa il fondale si approfondisce fino a 1.000 m di profondità.

La scarpata ionica è solcata da profondi canyons come risulta dagli importanti lavori della Geologa Angela Cuppari di Brancaleone (RC) e del geologo Danilo Morelli 2008 figg. 6 e 7.

da Finetti I.R. 2004

fig. 5 Sezione sismica lungo il cuneo di accrezione dell'Arco Calabro

Morfobatimetria del Mar Mediterraneo

Geol. Angela Cuppari et alii - Cartografia marina - rischi geologici

  

figg. 6 e 7 Morelli D. 2008 - La Cartografia marina: ð Scarica il file PDF

Uno schema tettonico che illustra i rapporti tra i Bacini del Mar tirreno e del mar Ionio (tratto da Finetti I.R. et alii 1996) è riportato in figura 8.

Nella Scheda successiva  alcuni elementi sull'evoluzione del bacino di Capo Spartivento e dei rapporti dei litotipi in affioramento lungo la costa ionica e la formazione alloctona della Argille Varicolori (Cretaceo Paleocene inferiore Minzoni n. 1993)

da Finetti I.R. et alii 1996

Fig. 8 - Schema tettonico del Mediterraneo centrale

L'EVOLUZIONE DEL BACINO DI CAPO SPARTIVENTO: I RAPPORTI CON LA FORMAZIONE ALLOCTONA DELLE ARGILLE VARICOLORI AVC

Affioramenti nei dintorni di Brancaleone (RC)

Nella Pagina "GEOLOGIA ASPROMONTE e COSTA IONICA Brancaleone (RC) e dintorni" si trova la descrizione dei complessi geologici che affiorano ai piedi dell'Aspromonte e afferiscono al Bacino di Capo spartivento. Al di sopra del basamento cristallino si trova una successione sedimentaria che copre l'intervallo di tempo che va dal Giurassico all'attuale.

Ovunque ai piedi dell'Aspromonte si trovano valli e colline dove affiorano le cosiddette "argille varicolori"  AVC (o argille scagliose, argille caotiche - antisicilidi) sono sedimenti fortemente disturbati per fenomeni di trasporto tettonico e/o di frana sottomarina. Per tale ragione inglobano spesso olistoliti di dimensioni molto variabili di rocce calcareo marnose e quarzoso arenitiche.

Contengono inoltre noduli di colore nerastro con superficie cosparsa come da piccole gocce in rilievo.

Le AVC si sono sedimentate in un bacino di mare profondo, originariamente posto ad est dell'Arco Calabro e successivamente, per la subduzione della crosta ionica al di sotto di esso, si sono formate delle coltri di ricoprimento che sono sovrascorse, con accavallamenti retro-vergenti, sulle rocce della successione di Stilo capo d'Orlando SCO,  sedimentate nel bacino di piggy-back di Capo Spartivento (vedi Geologia di Brancaleone e dintorni).

Per approfondimenti vedi: I rapporti tra le AVC e i livelli calcareo marnosi Cretacei (Cenomaniano) nei dintorni di Brancaleone.

Formation of piggy-back and foreland basins during an imbricate thrust system development

Orogenesi e subduzione

Associazioni litologiche e strutturali tipiche delle fasce orogeniche

Importanti considerazioni sulla sedimentazione, alloctonia ed autoctonia delle Argille Varicolori nell'Appennino meridionale sono contenute nei lavori di Pata O. 1955 e di Sgrosso I. 1988.

Quest'ultimo più recente studio evidenzia nel bacino molisano la presenza di un termine inferiore sicuramente alloctono messo in posto nel Messiniano.

Distingue inoltre due ulteriori termini autoctoni che sono talvolta cartografati come AVC perchè mostrano caratteristiche litologiche, morfologiche e fenomeni di dissesto simili:

  • Argille e marne grigie di spessore 40 m che costituiscono la base della sedimentazione terrigena del Messiniano inferiore;

  • Argille grigio piombo con frequenti fiamme verdi e rosse con spessore da alcune decine di metri a 60 m, hanno un minore grado di tettonizzazione, minore varietà di tipi litologici, mancano di zolle inglobate e di termini arenacei, l'assenza di foraminiferi o nanoplancton calcareo ha impedito una datazione certa vengono tuttavia riferiti, per i rapporti reciproci, al Miocene prima della deposizione della successiva successione terrigena.

Come risulta dal lavoro del Prof. Nello Minzoni (Minzoni N. 2005) la prima fase compressiva che ha determinato il retroscorrimento delle AVC è avvenuta nell'Oligocene Rupeliano medio-superiore .

La base della successione SCO (conglomerati continentali e sabbie costiere - brecciole calcaree a nummuliti di ambiente litorale) è stata sottoposta localmente ad una successiva fase erosiva a cui ha fatto seguito nel Miocene inferiore Aquitaniano la deposizione di una successione flyschoide che attesta l'approfondimento del bacino che costituiva l'avanfossa dell'area emersa dell'Arco Calabro-Peloritano.

Una seconda fase di sovrascorrimento delle AVC sulle torbiditi è avvenuta nell'intervallo Aquitaniano superiore-Burdigaliano inferiore, seguita da una nuova deposizione di flysch nel Burdigaliano (Minzoni N. 2005).

L'ultima fase di sovrascorrimento delle AVC si è registrata nel Burdigaliano superiore a cui è seguita una sedimentazione di mare basso Burdigaliano superiore-Langhiano medio superiore (Minzoni N. 2005).

Questa successione in Calabria trova correlazioni con il corrispondente Flysch Numidico siciliano (Minzoni N. 2005).

Le argille varicolori sarebbero anche spesso sormontate da Depositi Silicoclastici Miocenici DSC, di ambiente di scarpata o base di scarpata, di età Serravalliano-Tortoniana (Cavazza W. et alii 1997).

Questa ultima sedimentazione terrigena testimoniano l'avvio della fase di completa emersione dell'area costiera del Bacino di Capo Spartivento che avviene successivamente alla deposizione delle alternanze di marne bianche e grigie del Pliocene denominate "Trubi".

Principali litotipi in affioramento nel settore emerso  del bacino di Capo Spartivento (spiegazione nel testo - vedi sopra)

ð LOG-STRATIGRAFICO  da:  Cavazza W. et alii 1997 - Stratigrafia e sedimentologia della sequenza sedimentaria oligocenico-quaternaria del bacino Calabro-Ionico

Monaco C. et alii 2002

Fig. 9 - Schema strutturale del margine ionico occidentale

ALTRE INFORMAZIONI SUI PIU' ANTICHI TERRENI DEL BASAMENTO  DEL BACINO DI CAPO SPARTIVENTO SI TROVANO NELLA PAGINA:

Nelle figure 9 e 10 si possono vedere altri elementi geologico strutturali di rilievo del settore dell'Arco Calabro in argomento e dei rapporti con i domini geologici circostanti

 

Parotto M. Praturlon A.  2004

Fig. 10 - Mappa tettonica e sezione strutturale schematiche lungo l'Arco Calabro

Doglioni C. et alii  1999

fig. 11 - Migrazione del fronte della catena Appennino-Arco Calabro-Magrebide

LA MIGRAZIONE DEL BLOCCO CALABRIDE DAL TIRRENO VERSO LO IONIO

Nello studio di Doglioni C. et. Alii 1999 (fig. 11) viene visualizzato lo spostamento del fronte della catena Appennino-Magrebide a partire dall'Oligocene superiore (negli ultimi 23 M di anni).

Un ulteriore dettaglio, dell'evoluzione geologico strutturale del Mediterraneo centrale dal Miocene al Pleistocene superiore (ultimi 8 milioni di anni), si può vedere visualizzando in sequenza le figure tratte dal recente studio di Viti M. et alii 2006 VEDI Figura a Destra

Bibliografia:

­Foglio 264 STAITI  della Carta Geologica d'Italia 1:100.000 - Rilevamento 1888-1890 ing. E. Cortese

Cavazza W. et alii 1997 - Stratigrafia e sedimentologia della sequenza sedimentaria oligocenico-quaternaria del bacino Calabro-Ionico

Boll. SGI 116 (1997) fasc. 1, 51-77, 14 ff. 2 tabb. - SEZIONE - SCHEMA RAPPORTI STRATIGRAFICI

Cortese E. 1895-1934 - Descrizione Geologica della Calabria

Mem. descr. Carta Geol. d’Italia, IX - Ed. Casa del Libro Roma 1983 - 388 p. 24 fig. - 5 tav. ð ALTRE INFO

Cuppari A. et. alii - Morfobatimetria del Mar Mediterraneo

Doglioni C. et alii 1999 – On the interference between the early Apennines-Magrebides back arch extention and Alps-Betics orogen in the Neogene Geodynamics of the Western Mediterranean

Boll. SGI 118 (1999) fasc. 1, 75-89, 11 ff.

Finetti I.R. 2004 - Innovative CROP seismic highlights on mediterranean region

in Geology of Italy S.G.I. special volume for IGC 32 Florence 2004 - pp. 131-140

Finetti I.R. et alii 1996 - Il sistema Appennino Meridionale - Arco Calabro - Sicilia nel Mediterraneo Centrale - Studio Geologico e Geofisico

Boll. SGI 115 (1996) fasc. 3, 529-559, 12 ff.

ð Schema tettonico del mediterraneo centrale

Guarnieri P. & Carbone S. 2003 – Assetto geologico e lineamenti morfostrutturali dei bacini plio-quaternari del Tirreno Meridionale

Boll. SGI 122 (2003) fasc. 3, 377-386, 9 ff.

Minzoni N. et alii 1992 - La Calabria ercinica negli orogeni alpino ed Appennino-Magrebide - Guida alla III escursione del Gruppo di lavoro Paleozoico in Calabria-Aspromonte (25-26 settembre 1990)

Boll. SGI 112 (1992) fasc. 1, 131-145, 13 ff. 

ð Sezioni versante ionico tra cui Ferruzzano Bruzzano

Minzoni N. 1993 - Le Catene Alpina e Appenninica nella Calabria centro-meridionale: possibili rapporti con la Calabria settentrionale e con i Peloritani (Sicilia)

Boll. SGI 112 (1993) fasc. 1, 15-30, 11 ff., 1 tav.

ð Sezioni e mappe strutturali klippen Unità di Stilo

Minzoni N. 2005 - Pulsating and space time tectono sedimentary cycle in south east Calabria from Rupelian to Langhian age.

Rend. SGI, 1 (2005), Nuova serie, 140-141

Monaco C. et. alii 2002 - Sudden change in the late quaternary tectonic regime in estern Sicily: evidence from geological geomorphological features

Boll. SGI vol. spec. n. 1 2002 parte II - 901-913 10 ff., 1 tab.

Morelli D. 2008 - La Cartografia marina: ricerche ed applicazioni orientate ai rischi geologico ambientali in aree Campione

Tesi di Dottorato di ricerca in Scienze Ambientali Ambiente fisico marino e costiero XX ciclo

Univ. Studi di Trieste Dip.to di Scienze Geologiche Ambientali e Marine

IL Mar Ligure - L'arco Calabro  ð Scarica il file PDF

Parotto M. & Praturlon A. 2004  - The Southern Alpine Arc

 in Geology of Italy S.G.I. special volume for IGC 32 Florence 2004 - pp. 33-58 - 16 ff.

Pata O. 1955 - LE ARGILLE SCAGLIOSE DEL VERSANTE SUD ORIENTALE DELLA CALABRIA – ULTERIORE GIACITURA, GENESI, CRONOLOGIA, TETTONICA

Bollettino  Servizio Geologico d’Italia Vol…?, fasc. 1° pp. 59-112, ff. 30, tav. 2 Roma 1955 (Fotocopie)

Seguenza  G. 1882 - STUDI GEOLOGICI E PALEONTOLOGICI SUL CRETACEO MEDIO DELL’ITALIA MERIDIONALE

Atti Regia Accademia dei Lincei – Memorie Fisiche, Serie 3a, Vol.12, 1881-82, pp. 65-213, Tav. 21   ð Copertina - Prefazione Pag. 1  - Pag 2.

BIBLIOTECA ACCADEMIA DEI LINCEI ROMA Collocazione MON 5/D (3 feb 1878 - costituzione geologica -  Fotocopie del  testo e delle Tavole: II “carta geologica da Bianco a Capo Spartivento” , III, IV, XVI, XVII, XVIII, XIX)

Sgrosso I. 1988 - Le Argille Varicolori del bacino Molisano.

Boll. SGI 107 (1988) fasc. 2, 431-436, 3 ff.

(Importanti considerazioni sulla sedimentazione, alloctonia ed autoctonia della successione argillosa nell'Appennino meridionale)

Viti M.  et alii 2006   - Quaternary geodynamics deformation pattern in the southern Appennines

Boll. SGI 125 (2006) fasc. 3,  273-291, 6 ff.

fig. 2 evoluzione plio-quaternaria del Mediterraneo centrale - fig. 4 principali lineamenti tettonici dell'Appennino centro settentrionale e zona peri-Adriatica,  fig. 6 Campo di velocità geodetiche nel Med. centr.

   

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